We are Operation Solidarity

Operation Solidarity
1° maggio 2022

Siamo la rete di volontari antiautoritari ucraini Operation Solidarity.

Sebbene siamo persone con molti punti di vista diversi, condividiamo una visione comune dell’aggressione russa. In sintesi, condanniamo l’invasione della Federazione Russa e la leadership che l’ha orchestrata.

Come antiautoritari ci siamo immediatamente uniti al movimento di resistenza, all’inizio della guerra. Molti dei nostri compagni si sono uniti ai ranghi delle forze di difesa. Il nostro scopo, quindi, è fornire sia a loro che ad altri che ne abbiano necessità tutto ciò che serve, ogni volta che siamo in grado di farlo.

Ci si potrebbe chiedere: «Come possono le persone che si sono opposte costantemente allo stato, per molti anni, di­fenderlo ora con le armi e richiedere equipaggiamento mili­tare da tutto il mondo?». La nostra comprensione di questa guerra come imperialista e come atto di aggressione contro il popolo ci unisce. Ecco le nostre ragioni:

  • Questa non è, per usare le parole del Cremlino, una «guerra di denazificazione». L’Ucraina ha certa­mente un problema con l’estrema destra, ma la sua portata e la sua influenza sono esagerate dalla pro­paganda russa, che sfrutta e parassita il linguaggio e la tradizione dell’antifascismo. L’Ucraina è un paese molto più libero della Russia, che dall’inizio della guerra assomiglia sempre di più a un regime fascista.
  • Questa non è una guerra per liberare gli ucraini di lingua russa. Oggi la maggior parte dei com­battimenti che si svolgono in Ucraina avvengo­no nelle aree prevalentemente di lingua russa, dove le persone di lingua russa sono le principali vittime di questi atroci crimini di guerra. Ecco perché gli ucraini non salutano l’esercito russo con i fiori ma si arruolano con la Difesa terri­toriale per accogliere i “liberatori” in un modo ben diverso da quello che si aspettava la Russia.
  • Questa non è la guerra della Russia contro la NATO. Non è nemmeno la “guerra per procura” contro la Russia, condotta dalla NATO tramite l’Ucraina. Siamo critici nei confronti dell’imperialismo occi­dentale che è così evidente in altre parti del mondo. Tuttavia, è la Russia – uno stato che sta cercando di imporre la sua egemonia nella regione – ad essere responsabile di questa particolare guerra. Se la neu­tralità dell’Ucraina e l’espansione della NATO a Est fossero le vere ragioni della guerra, questa sarebbe già finita. O, forse, non sarebbe nemmeno iniziata.
  • Questa è anche la guerra di Putin contro il suo stesso popolo. L’“operazione speciale” – come lo stato russo richiede e impone di chiamarla – ha per­messo al Cremlino di instaurare una dittatura bru­tale, di reprimere le manifestazioni contro la guerra, di sradicare tutti i mass media dell’opposizione e di costringere tanti cittadini russi che non erano d’ac­cordo con il governo a lasciare il paese. Anche la Bielorussia si trova nella stessa situazione. La poli­tica russa considera questa repressione sistematica della dissidenza e della libertà come un modello per l’egemonia che desidera stabilire sull’intera regione.

Le ambizioni imperiali della Russia comportano richie­ste di portata troppo onerosa per chiunque voglia essere per la “pace ad ogni costo”. Cedere alle loro richieste portereb­be inevitabilmente alla sconfitta di tutte le forze progressiste regionali. Ciò che prevederà un trattato di pace dipenderà fortemente dalla situazione sui campi di battaglia. Ecco perché chiamiamo tutti coloro per i quali libertà, uguaglian­za, sorellanza e fratellanza non sono parole vuote a sostenere il movimento di resistenza ucraino.

Esistono diversi modi per farlo, ad esempio:

  • supportare direttamente le Forze armate dell’Ucrai­na o la Difesa territoriale;
  • sostenere i movimenti di volontariato e le iniziative umanitarie;
  • aiutare i rifugiati ucraini;
  • richiedere che i vostri governi forniscano aiuti fi­nanziari, umanitari o militari all’Ucraina;
  • promuovere la cancellazione del debito estero ucrai­no, cosa che sarebbe vitale per la ricostruzione del dopoguerra.

Infine, puoi sostenere Operation Solidarity. Così facen­do, puoi essere certo che il tuo sostegno andrà agli antiau­toritari che combattono per una società libera. Una società libera da pregiudizi, disuguaglianze e aggressori.

 

A inizio luglio Operation Solidarity si è sciolta per riformarsi in Solidarity Collectives. Di seguito il comunicato in cui viene spiegata la loro attività.

Ciao! Siamo la squadra di volontari di Solidarity Collectives. In precedenza abbiamo lavorato sotto il nome di Operation Solidarity, ma abbiamo dovuto rimodulare la nostra iniziativa.

Solidarity Collectives è una rete di volontari antiau­toritari che unisce diverse iniziative di base. Aiutiamo il movimento di resistenza ucraino a combattere l’invasione russa, sosteniamo le forze progressiste in questa lotta, aiu­tiamo le persone che hanno sofferto a causa della guerra e diffondiamo informazioni su ciò che sta accadendo in Ucraina.

Cosa facciamo

Sosteniamo attivisti antiautoritari, membri sindacali e attivisti di base che si sono uniti alle unità militari. Ad oggi, Solidarity Collectives sostiene regolarmente circa 150 com­battenti antiautoritari, molti dei quali sono attualmente in prima linea.

Riceviamo e trasportiamo regolarmente aiuti umanitari dove è più necessario. Di solito si tratta di medicinali, vestiti, cibo, sacchi a pelo e materassini, fornelli a gas, carburante e apparecchiature elettriche.

Partecipiamo a conferenze e discussioni e parliamo con giornalisti di tutto il mondo per comunicare la nostra posi­zione: tutti coloro che condividono i valori di libertà e ugua­glianza dovrebbero sostenere la nostra lotta oggi.

Come supportarci

Tutto ciò che facciamo è possibile solo grazie alla solida­rietà internazionale. Quindi, se vuoi fermare l’imperialismo russo o mitigarne le conseguenze distruttive, che si stanno già trasformando in un disastro umanitario, puoi aiutarci![1]

 

[1] È possibile seguire le attività di Solidarity Collectives su Telegram: t.me/SolidarityCollectives, Facebook: facebook.com/SolidarityCol­lectives, Instagram: instagram.com/solidaritycollectives.