Manifesto del Comitato di resistenza

Resistance Committee
20 maggio 2022

Contesto

Cosa portano con sé il regime e l’imperialismo di Putin? Lo abbiamo visto nel cupo esempio del Donbas e della Crimea. Lo abbiamo visto nella sanguinosa repressione dei popoli della Bielorussia e del Kazakistan, nella distruzione dei movimenti di protesta in Russia, nel bombardamento delle città siriane. Sembrava non essere abbastanza per Putin. Il 24 febbraio 2022 ha iniziato una guerra su vasta scala contro l’U­craina. Oggi l’epicentro della resistenza contro la schiavitù è qui. La lotta degli ucraini dà speranza di liberazione a tutti coloro che sono oppressi dal putinismo.

Per secoli il territorio della moderna Ucraina è rimasto al margine degli interessi dell’ambizione e dell’aggressione im­periali. Persone di spirito libero sono accorse qui per sfuggi­re al dispotismo. Tra questi c’erano cosacchi e ribelli opry­shki.[1] Gli eroici makhnovisti hanno combattuto qui per la libertà del popolo contro tutti i governanti.38

L’odierna guerra in Ucraina è la continuazione della lotta per la libertà dei popoli da ogni autoritarismo. I resi­denti in Ucraina, così come le persone di molti altri paesi, combattono insieme per le libertà e i diritti che sono stati conquistati grazie alle lotte popolari e agli sforzi dei rivolu­zionari. E anche se oggi è in scena lo stato ucraino, la resi­stenza contro l’invasione è condotta dal movimento popo­lare di massa.

 

Chi siamo

Il Comitato di resistenza è uno spazio di dialogo e coordi­namento di iniziative anarchiche, libertarie e antiautoritarie.

Crediamo che l’Ucraina e tutta l’Europa orientale debbano essere libere dalla dittatura. Libertà, solidarietà e uguaglianza dovrebbero diventare i principi fondamentali dell’organizzazione sociale nella regione.

Il nostro compito: unire gli sforzi dei combattenti contro l’autoritarismo, per il bene di una lotta efficace per i nostri ideali e valori. Aspiriamo a influenzare il futuro dell’Ucraina e dell’in­tera regione, a proteggere le libertà già esistenti e a contribuire alla loro estensione.

 

I nostri principi

Per la nostra e la vostra libertà! Siamo i nemici del dominio imperiale, che ora è presente in Ucraina con il brutale esercito putiniano. Combattiamo per il bene della società ucraina, contro la distruzione e la morte che gli occupanti russi le procurano. Se oggi lo stato ucraino par­tecipa a questa lotta, non significa che siamo diventati suoi sostenitori.

Non consideriamo nostri nemici i popoli della Russia e della Bielorussia. Invitiamo tutti i russi e i bielorussi dalla mentalità libera a combattere con noi contro la dittatura.

Siamo consapevoli che fino a quando il nido della ti­rannia di Mosca non sarà rimosso, l’intera regione dovrà affrontare costantemente vessazioni contro la sua libertà. Ogni tiranno locale, reprimendo il suo popolo ribelle, sarà assistito dallo “zar di Mosca”. Vogliamo vedere noi stessi e i nostri vicini liberi. Ciò significa che dobbiamo porre fine al regime di Putin.

Giustizia. Ci opponiamo a tutte le forme di oppressione tra gli esseri umani, alle relazioni di dominazione-sottomissione, alla disuguaglianza sociale. Tutti gli oppressori devono essere sconfitti. La tirannia deve essere sostituita dalla cooperazione libera e paritaria di tutti nella società. Su questo principio basia­mo la nostra attuale attività.

Non ci può essere giustizia finché non sarà superato lo squilibrio di potere e ricchezza nella società.

La giustizia è per noi inimmaginabile senza l’ugua­glianza di genere, la cura dell’ambiente e il superamento di ogni tipo di discriminazione.

Solidarietà. Diamo priorità alla cooperazione prima della competizione. Vicinanza e collaborazione prima dell’e­goismo e dell’atomizzazione. Tuttavia non rifiutiamo l’origi­nalità e l’unicità di ogni individuo. La libertà di ogni essere umano vive nella libertà degli altri. Nessuno è libero finché tutti non sono liberi.

 

Cosa facciamo

Oggi in Ucraina gli antiautoritari partecipano attiva­mente alle principali sfere di resistenza contro l’aggressione:

  1. nel teatro della guerra;
  2. nell’ambito del volontariato civile;
  3. con azioni mediatiche.

La missione del Comitato di resistenza è assicurare la comunicazione e il coordinamento dei diversi gruppi e indi­vidui attivamente coinvolti in questi processi.

 

Cosa si può fare ora oltre a combattere gli occupanti?

La forma che assumerà la società ucraina è molto impor­tante per noi. Abbiamo delineato i cambiamenti che voglia­mo attuare:

  1. Cancellare l’ingiusto debito estero dell’Ucraina: questo è il cappio al collo del paese, mantenuto dalle istituzioni finanziarie internazionali e dagli stati ricchi. Anche gli abitanti di altri paesi bene­ficiano della lotta degli ucraini contro il regime di Putin. La cancellazione del debito estero di­venterebbe uno degli esempi di solidarietà.
  2. Attuazione del condono creditizio per i cittadini ucraini a reddito medio e basso. Il carico di debiti della popolazione è il risultato delle carenze del sistema economico. Gli abitanti del paese che re­siste dovrebbero essere liberati da questo onere.
  3. Stabilire il sistema delle assemblee, istituzio­ni dell’autogestione di base. Dovrebbero di­ventare una pratica comune. Le assemblee do­vrebbero essere formate sia su base locale che professionale (sindacali). Lo sviluppo dei sinda­cati significa che i lavoratori creano strumenti per la tutela collettiva dei loro interessi economici.
  4. Dare più strumenti e risorse alle comunità locali (hromada). In particolare, estendere la pratica organizzativa dell’autodifesa locale, che ha già di­mostrato la sua importanza in tempo di guerra.
  5. Concedere la cittadinanza ucraina o un permesso di soggiorno permanente, nonché servizi sociali completi, assicurazione medica e alloggio a tutti gli stranieri che combattono gli occupanti.
  6. Rendere accessibile l’alloggio: creare un adeguato sistema di affitto sociale/comunale, credito accessi­bile a basso costo per l’acquisto di immobili, oppor­tunità per le giovani famiglie e altri gruppi vulne­rabili di ottenere un appartamento gratuitamente.
  7. Assistenza sanitaria gratuita, riduzione al minimo della burocrazia, garanzia di salari adeguati per tutti i livelli di operatori sanitari.
  8. Trasporto pubblico gratuito.
  9. Sostegno sociale/sussidi per le persone a basso red­dito: maggior sconto o libero accesso a beni e biso­gni primari.
  10. Sviluppare modalità efficaci per la tutela della liber­tà delle donne. In particolare nel contesto della vio­lenza. Riteniamo necessario creare strutture femmi­nili autonome in tutti gli organi comunali del paese indipendentemente dalle istituzioni statali. È inol­tre necessario formare forze di difesa femminili, per reprimere la violenza contro le donne. L’autonomia femminile e le unità femminili dovrebbero essere formate anche all’interno dell’esercito regolare. La violenza di genere da parte degli occupanti così come da parte di tutti gli altri criminali dovrebbe essere fermata!
  11. Sviluppo della coscienza e della responsabilità eco­logica. Implementazione di tecnologie ecologiche e a misura d’uomo, configurate per le esigenze delle comunità locali.
  12. Accesso comune ai mezzi di autodifesa come condi­zione di libertà e opportunità per proteggersi dagli aggressori. Semplificazione dell’accesso alle armi. Integrazione dell’istruzione e dello sviluppo dell’in­dustria militare sulla base delle più recenti tecno­logie. Sviluppo di programmi educativi in grado di formare specialisti che rafforzino la capacità di difesa del Paese. Possibilità di acquisire competenze militari nei ranghi della Difesa territoriale, mini­mizzazione della burocrazia, estensione dei principi del processo decisionale orizzontale e passaggio alla normale settimana lavorativa. Possibilità di scelta di cibo adatto ai vegani in servizio militare.

Questo manifesto non è affatto definitivo. Siamo pronti a completarlo e correggerlo nel corso della nostra pratica.

 

[1] Il movimento Opryshki è stato attivo dal XV al XIX secolo composto principalmente da contadini insorti contro i grandi proprietari terrieri

 

Titolo originale: Manifesto of Resistance Committee, https://medium.com/@blackheadquarterinua/manifesto-of-resistance-committee-261e01769dac

Traduzione italiana di Nerofumo