Resistenza radicale contro l’invasione di Putin

Intervista al Comitato di resistenza di Kyiv
24 febbraio 2022

 

Abbiamo condotto un’intervista audio con un por­tavoce del Comitato di resistenza, il gruppo di coordina­mento anarchico appena formato in Ucraina. Indagheremo pubblicamente su ciò che gli anarchici stanno facendo e sperimentando in Ucraina. Abbiamo trascritto l’intervista mentre parlavamo.

Il Comitato di resistenza è un centro di coordinamen­to che collega in vari modi gli anarchici che stanno parteci­pando alla resistenza all’invasione. Alcuni sono attualmen­te sul fronte; altri sono impegnati nel lavoro mediatico sulle condizioni che si presentano durante questa resi­stenza, nella speranza di chiarire la situazione in Ucraina a coloro che non ci sono mai stati e di spiegare agli anarchici di fuori perché credono che la resistenza a Putin sia con­nessa con la liberazione. Il progetto si impegnerà anche in alcuni programmi di sostegno a ciò che resta della società civile ucraina, mentre l’invasione procede – ad esempio, a Mariupol, alcuni partecipanti hanno sostenuto il centro che ospita gli orfani a causa della guerra – e assisterà alcuni compagni in fuga dalla zona del conflitto, nonostante «decine e decine» di anarchici e antifascisti stiano parte­cipando alla resistenza.

In questo momento, i membri del Comitato stanno mo­nitorando la situazione per vedere quali progetti di mutuo soccorso emergeranno a Kyiv dagli sforzi della popolazione e in quali possono partecipare nella maniera più efficace come anarchici.

La persona con cui abbiamo parlato si trova attualmente a Kyiv, altri sono già partiti per partecipare alla Difesa territo­riale nelle regioni circostanti. A Kyiv molte persone stanno lasciando la città, ma non ci sono stati bombardamenti aerei da questa mattina, quando l’aviazione russa ha attaccato obiettivi militari nei dintorni e ha colpito anche alcune aree residenziali civili nelle cittadine periferiche, tra cui Brovary, uccidendo decine di persone.

A Kyiv l’atmosfera è tesa, ma in città non ci sono ancora combattimenti, solo gli attacchi aerei del mattino. Finora, gli anarchici non hanno subito perdite, ma stanno affrontando rischi molto seri. È una situazione difficile, ma nonostante tutto il morale è alto.

La maggior parte dei partecipanti a questo progetto si aspettava che l’invasione sarebbe iniziata presto, in genera­le, ma non se l’aspettava oggi e non era del tutto preparata mentalmente ad affrontarla. In effetti, hanno pianificato e lavorato per mesi, ma ora stanno scoprendo quante cose sono rimaste incompiute nei loro preparativi. Tuttavia, durante una serie di incontri frettolosi, sono riusciti a mettere insieme questo progetto di coordinamento.

Il portavoce ha descritto il loro obiettivo immediato: non è di proteggere lo stato ucraino, ma di proteggere la popolazione ucraina e la forma della società ucraina, che è ancora pluralistica, benché lo stesso stato ucraino sia neo­liberista e sia uno stato-nazione, con tanto di ideologia na­zionalista e tutte le altre cose terribili che ne derivano. «La nostra idea è che dobbiamo difendere lo spirito di questa società affinché non sia schiacciato dal regime di Putin, che ne minaccia l’intera esistenza».

Facendo un passo indietro rispetto a questo obiettivo immediato, il portavoce del Comitato ha affermato che spe­rano di affrontare l’aggressione militare russa promuovendo al contempo prospettive anarchiche sia all’interno della so­cietà ucraina che nel mondo intero. Intendono infatti dimo­strare che gli anarchici sono coinvolti in questa lotta e che si sono schierati in essa, non con lo stato ma con le persone che sono state colpite dall’invasione, con la popolazione che vive in Ucraina.

«Non è esagerato dire che l’intera popolazione stia af­frontando l’invasione. Certo, alcune persone stanno fug­gendo, ma qualsiasi forza che abbia un qualsiasi interesse nel futuro politico di questo luogo deve essere al fianco della gente, qui e ora. Vogliamo fare in modo di entrare in con­tatto su una scala più ampia con le persone che vivono qui, per poterci organizzare insieme a loro. Il nostro obiettivo a lungo termine, il nostro sogno, è diventare una forza poli­tica visibile all’interno di questa società al fine di garantirci una reale opportunità di promuovere tra il popolo un mes­saggio di liberazione sociale».

In risposta all’affermazione che «l’intera popolazione sta affrontando l’invasione», abbiamo chiesto se ciò inclu­desse anche le persone nelle “repubbliche” – la Repubblica popolare di Luhansk e la Repubblica popolare di Donetsk – ovvero le regioni dell’Est Ucraina che sono state oc­cupate dalle forze separatiste, armate e finanziate dalla Russia dal 2014, che Putin ha appena riconosciuto come “indipendenti”.

«Sinceramente», ha risposto il portavoce, «ho poche informazioni sugli abitanti delle cosiddette repubbliche. Ho vissuto qui solo per pochi anni» – essendo cresciuto in un paese vicino – «e non sono mai stato nella zona a Sud-Est. È vero che lì ci sono stati alcuni conflitti sulla lingua, che l’estrema destra locale ha esacerbato inutilmente e grave­mente. Per questo nelle “repubbliche” abbiamo visto alcune persone sventolare le bandiere di stato russe per accogliere le truppe, anche se questa “indipendenza” significherà il contrario, significherà essere totalmente sottomessi a Putin. Allo stesso tempo, vicino alle trincee, dall’altra parte delle linee di battaglia, abbiamo visto migliaia di persone svento­lare le bandiere nazionali dell’Ucraina. Nemmeno questo ci piace, come anarchici, ma significa che la gente è pronta a combattere, che è pronta a difendere la propria indipenden­za, non solo come stato ma come società».

 

Titolo originale: Russia and Ukraine: Grassroots Resistance to Putin’s Invasion

https://it.crimethinc.com/2022/02/24/russia-and-ukraine-grassroots-resistance-to-putins-invasion

Traduzione italiana di Red. Staffetta: https://staffetta.noblogs.org/post/2022/02/27/resistenza-radicale-contro-linvasione